MARINATURA PER QUICK PICKLES

Negli USA i quick pickles sono famosi, sono una alternativa alle verdure lattofermentate. Naturalmente non hanno le stesse proprietà di queste ultime, ma sono velocissime da fare e anche un buon sistema per conservare con poca fatica vari tipi di verdure, dalle carote ai cetrioli affettati, passando dalle cimette di cavolfiore, in pratica quasi tutte le verdure crude che vi vengano in mente.

Si tratta di una miscela base, alla quale aggiungere aromi e/o spezie specifiche.

INGREDIENTI di base (da moltiplicare in funzione delle quantità necessarie)

250 ml di aceto bianco (di vino)

250 ml di acqua

2 cucchiai di zucchero bianco

1,5 cucchiai di sale fine (non iodato)

Facoltativi: 

aglio a fettine 

semi si senape

aneto 

peperoncino

ecc...

PROCEDIMENTO:

Stimare prima il quantitativo necessario, è difficile dare indicazioni dipenderà dal tipo di verdure usate, posso anticipare che questa dose è sufficiente per due barattoli di jalapenos affettati (ricetta qui)

In una pentola portare a bollore l'acqua e l'aceto assieme al sale, lo zucchero e le spezie prescelte, per i jalapenos ho usato solo l'aglio a fette.

Nel frattempo affettare, porzionare e mettere nei barattoli le verdure prescelte, lasciando le verdure a 2 cm dal bordo.  Se possibile prevedere le tipiche retine che servono per mantenere le verdure sotto il liquido.

Quando la marinatura bolle, distribuire l'aglio nei vari barattoli con un cucchiaio e poi versare il liquido fino a coprire, posizionare la retina (perché le verdure non si ossidino) chiudere i barattoli e lasciarli raffreddare prima di metterli in frigorifero.

Essendo una semi conserva, non è adatta ad essere usata per conservare fuori frigorifero, se non per tempi limitati. In compenso nel frigorifero possono durare tranquillamente anche un anno.

Le verdure saranno pronte per essere consumate già dopo due giorni, ma più marineranno e più il gusto si farà.

Io ho sperimentato anche le carote grattugiate, quelle bio comprate già grattugiate al supermercato, stesso procedimento, sono venute buonissime, dirò di più, ho riutilizzato la stessa marinatura (sempre con le carote) due volte di seguito, senza rifarla bollire, a freddo, e le carote sono venute ottime e si sono conservate  benissimo. L'unica accortezza è che quando si aggiungono nuove carote sarebbe meglio prima togliere eventuali residui (è possibile rimetterli sopra) e poi ricordare di mettere la retina, perché se con il trattamento a caldo non mi era servita (le carote sono rimaste molto belle) la seconda volta senza la retina qualche filo di carota si è leggermente slcurito (anche se il sapore non era per nulla cambiato) le carote rimangono croccanti a lungo e sono ottime da usare direttamente come contorno prelevandole dalla marinatura.

Ho sperimentato anche il recupero del liquido di marinatura residuo, una volta che siano finiti i jalapenos, ci ho messo delle uova sode (sbucciate) a marinare, sempre in frigorifero, sono buone da consumare già dopo 3 giorni, e si sfruttano anche gli aromi della marinatura stessa che andranno a condire le uova sode e a seconda della provenienza della marinatura anche a colorarle se per esempio deriva da cavolo rosso marinato oppure da un mix contenente curcuma. 

Nota bene: per le uova che si consumeranno in tempi relativamente brevi questi ricicli di marinature vanno benissimo, invece se si desidera conservare le uova per tempi più lunghi meglio partire con una salamoia fatta apposta per loro, ma ne parlerò in un post dedicato proprio alle uova.

So che in america riutilizzano volentieri l'acqua di marinatura, per esempio ho letto che viene aggiunta ad un Dirty Martini, e pare che sia un toccasana per il dopo sbornia.

Si tratta di un buon sistema anche per conservare piccoli avanzi di verdure come per esempio delle cimette di cavolfiore in eccedenza.

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