CENA IN BIANCO DI TORINO - QUARTA EDIZIONE ALLA REGGIA DI VENARIA

Ieri 5 luglio, so è tenuta la quarta edizione della cena in bianco di Torino.  Come sempre è stata un'occasione indimenticabile e un colpo d'occhio magnifico.  Vedere tutta la distesa del parterre dei giardini della Reggia pieno di persone in bianco e tavole imbandite e decorate, vedere l'ingenio delle persone nel decorare le tavole, fiori, candele, un vero incanto.



Ma naturalmente tutto questo non è stato privo di sforzi, prima di tutto da parte dell'organizzazione che ha dovuto mettere in moto una macchina colossale e che ringrazio personalmente, ma anche da parte di tutti, visto che la cena in bianco, per chi non lo sapesse è una cena il piu' possibile elegante, ma per cui ci si porta tutto da casa. (la foto è del 2012 ma rende l'idea)




Quindi si vedono arrivare persone con tavoli, sedie, fiori e candelieri, candide tovaglie della nonna, ceste colme di ogni cosa, e naturalmente ghiacciaie con all'interno tutto l'occorrente per il pasto, comprese le bollicine.

Alla manifestazione di quest'anno era presente anche il solleone, visto che si è tenuta in piena bolla africana.  Chi come me è arrivato molto presto, ha dovuto mettere in atto azioni di contrasto non indifferenti.

Io patisco parecchio il caldo, ma visto che volevo poter parcheggiare il piu' vicino possibile, ci siamo presentati nel parcheggio verso le 15.30, in attesa che aprissero le porte di accesso al parterre per le 16.00.  Dopo esserci rinfrescati al bar, appena hanno aperto gli accessi abbiamo iniziato il nostro pellegrinaggio armati di carrelli e sedie per raggiungere il punto in cui si iniziavano a montare i tavoli, dal lato opposto della spianata. Fortunatamente, mi ero portata anche un brumizzatore di acqua di Evian, che in casi di calura è un vero tocca sana, una bella spruzzata e una sventagliata e ci si sente in paradiso anche  sotto la canicola. Raggiunto il punto, mio marito mi ha aperto la sedia pieghevole e
mi ha lasciata li, con il carrello colmo e il palloncino grande svolazzante, per andare a prendere il resto delle cose dall'auto.  
Ma abbiamo resistito, sotto il sole, e appena mio marito è riuscito a portare tutto (ha fatto 4 giri poverino) io ho iniziato ad allestire la tavolata, in attesa dei nostri amici che ci dovevano raggiungere.

(In questa foto si vede l'area quasi completamente allestita ma molti stavano ancora arrivando)

Purtroppo chi è arrivato dopo di noi si è ritrovato incastrato in ingorghi notevoli, la viabilità della città di Venaria non è semplicissima e chi ha puntato il navigatore direttamente sulla Reggia ha faticato a raggiungere il Parterre. I nostri amici sono arrivati quando avevano appena dato il via alla cena. So di persone che hanno faticato molto. In questi casi oltre all'organizzazione accurata occorre essere molto previdenti, partire per tempo e essere anche un po' fortunati.
Il fatto era che c'era un solo punto di deposito e prelievo delle masserizie, quindi chi non ha potuto parcheggiare nel parcheggio piu' vicino, doveva comunque raggiungere il punto di deposito, scaricare, l'autista ripartiva per andare a parcheggiare e poi da li si doveva raggiungere il punto di ritrovo con tutto l'occorrente per la cena.  Questo prevedibilmente ha comportato code anche per il ritorno a casa.  

In conclusione, per partecipare alla Cena in Bianco, occorre "volerlo moltissimo" ed essere disposti a qualche sacrificio, occorre mettere in conto la fatica, in questo caso il caldo, il dover preparare tutto prima, portarsi tutto, sgomberare e riportare tutto a casa dopo lasciando il posto pulitissimo.  Insomma a mio parere non è per tutti, ma è sicuramente una cena magica e se si è disposti anche alla fatica, allora è un'occasione da non mancare.  Io ho partecipato a tutte le cene in bianco che si sono tenute a Torino, e spero di riuscire a partecipare alle prossime. Sono stata molto contenta di rivedere la mia amica Maura che non vedevo da tanto, e in quel contesto è ancora piu' bello.

Considerazioni personali: 
Anche se l'organizzazione ha detto che i luoghi sono rimasti puliti, io non ho avuto l'impressione che il parterre fosse rimasto immacolato e me ne sono rammaricata parecchio e non solo la sola ad averlo detto.  
C'erano purtroppo troppi contenitori in plastica a vista, bottiglie e altro, che come da indicazioni non dovevano esserci.  Certo i cibi vanno trasportati in qualche modo, e l'acqua fresca era essenziale in questa occasione di gran caldo, ma con un minimo di accorgimenti si potevano evitare di esporre.  Io avevo bottiglie di acqua congelate che tenevo coperte o appoggiate sotto il tavolo per esempio e ho usato un telo di lino per coprire eventuali contenitori che per tempi limitati dovevano transitare sul tavolo, abbiamo travasato tutto in contenitori in vetro o ceramica in modo che quello che era sul tavolo fosse filologico.

Adesso veniamo al menu' che con la mia amica abbiamo preparato:

Cocktail di manzancolle con cuori di palma e salsa aurora (preparato da me)
Vitello tonnato a due mani  (carne preparata dalla mia amica Claudia e salsa da me)
Peperoni in bagnacaoda a due mani (peroni di Claudia e bagna coada fatta da me)
Scodellini di uova di salmone con panna al wasabi (le uova di salmone arrivavano direttamente dal baltico con il marito di Claudia e io ci ho aggiunto la panna al wasabi, da rifare assolutamente)
Coppette di pane nero farcite di formaggio cremoso speziato,veramente deliziose (fatte da Claudia)
Vichyssoise (zuppa fredda di porri e patate fatta da me)
Arrosto alla crema (fatto da Claudia ma che non abbiamo assaggiato perché, come prevedibile non avevamo piu' spazio, ma so che lo fa in  modo delizioso)
Pane fatto in casa a pagnottelle (fatto da me)

e per finire Bigné Chantilly portati da Claudia e Torta Foresta nera fatta da me.

Il tutto abbondantemente annaffiato di acqua fresca e anche da qualche bollicina, ma soprattutto tanta acqua.

Nei prossimi giorni mettero' alcune delle ricette che abbiamo preparato, e se riesco pubblichero' anche le ricette di Claudia se me le vorrà concedere.

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