TABOULE' DI QUINOA
Il taboulé è una specie di insalata mediorientale che molti fanno usando il cous cous, la ricetta che io prediligo, è una ricetta libanese, e al posto del cous cous si usa il boulgour. Il boulgour è grano germogliato (ma non sempre) e spezzato, che viene cotto a vapore quando si vuol fare la ricetta rapidamente, oppure che si lascia crudo e che gonfierà assorbendo i succhi delle verdure che sono messe assieme. (in questo caso meglio farla almeno 24 ore prima di consumarla).
Ma oggi volevo proporre una versione alternativa a quella con in boulgour, usando la quinoa.
La quinoa contrariamente al grano non contiene glutine, ma a differenza del boulgour, necessita della cottura e deve essere anche lavata molto bene prima di cuocerla per eliminare le saponine che ne ricoprono la superficie, se non la si lava bene la quinoa risulta poi amara.
Il taboulé come dicevo non è altro che una rinfrescantissima insalata adatta alla stagione calda, perfetta da portare in pic nic, o anche per un pranzo da asporto.
Ingredienti:
Quinoa ben lavata e cotta
menta fresca, in foglie 1 mazzo
prezzemolo fresco in foglie 2 mazzi
lattuga 1 testa
porro o cipolla dolce 1
pomodori maturi e sodi almeno 2
sale, olio e succo di limone abbondante
Le dosi sono molto variabili, tutto dipende da quanta ne volete fare, io la faccio sempre a occhio
Prima di tutto lavare bene e colare la quinoa, metterla a cuocere con 2 volte il suo volume di acqua, portare a bollore e spegnere dopo 5 minuti. Lasciare gonfiare fino a che la quinoa non ha assorbito tutta l'acqua. (Questo è il sistema classico per far cuocere la quinoa) Scolare e sciacquare nuovamente la quinoa per fermare la cottura e per raffreddarla, lasciarla gocciolare bene mentre si preparano gli altri ingredienti, la vogliamo piu' asciutta possibile.
Pulire e tritare finemente il porro o la cipolla dolce, e metterli in una terrina capiente
Lavare la menta e il prezzemolo e strizzarli molto bene per eliminare al massimo l'acqua.
Lavare anche le foglie di lattuga, per la dose di lattuga potete andare a occhio oppure usare la tecnica seguente: allargare 2 foglie di lattuga accavallate leggermente, metterci dentro una manciata di foglie di menta e di prezzemolo, arrotolare le foglie di lattuga e con un coltello ben affilato affettare il rotolo finemente. Ripetere l'operazione con altre foglie di lattuga farcite con prezzemolo e menta, fino al completamento del prezzemolo e menta.
In pratica la ricetta prevede un mazzo di menta e 2 di prezzemolo, e tante foglie di lattuga quante ne servono per tritare il tutto.
Una volta messe le verdure verdi nella terrina con il porro tritato, unire la quinoa ben colata, e almeno un paio di pomodori ben maturi ma sodi, tagliati a dadini.
Se preparate questa insalata con un certo anticipo, è anche possibile aggiungere i pomodori solo al momento di servire, ma questa cosa è facoltativa.
Condire il tutto con abbondante succo di limone, sale e olio.
Il taboulé diventa migliore se fatto con un po' di anticipo, in modo che gli aromi abbiano il tempo di amalgamarsi.
Il taboulé si conserva benissimo fino ad un paio di gg, proprio perché la quinoa o il boulgour tendono ad assorbire l'eccesso di umidità, ecco perché è meglio tenere le cotture al dente. I pomodori perderanno consistenza ma il sapore non ne patisce.Nel caso vogliate usare la ricetta originale, con il boulgour, meglio cuocerlo al dente prima, scolarlo bene, e condire l'insalata a pranzo per la sera, in questo modo i succhi delle verdure che verranno estratti grazie al sale e al limone saranno assorbiti dal grano.
Con la quinoa si ottiene un prodotto finale un po' piu' umido, proprio perché non assorbe allo stesso modo i succhi delle verdure, ma vi assicuro che il risultato è lo stesso delizioso.
Ricetta senza glutine adatta alla FMD - F3 o F1 se non aggingete l'olio, ricordate che le verdure sono libere, ma che la dose di quinoa a persona è di 1 cup a cotto.
Nota: è anche possibile tritare tutte le verdure (insalata, prezzemolo e menta) con un tritatutto, ma dovrete stimare la dose della lattuga a occhio.
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