Consapevolezza alimentare

Sto seguendo un corso sulla consapevolezza di quello che mangiamo.
Niente che non sapessi già in verità, ma tutte queste nozioni messe in fila si trasformano in un quadro ben poco edificante.Quindi ho pensato di proporvi una carrellata di punti su cui ponderare:

- Prima di tutto perché scegliere il biologico invece dei prodotti convenzionali: semplice, i produttori di biologico (e l'Italia è il maggior produttore europeo) sono tenuti a rispettare determinate regole, come fare la rotazione nei campi (per permettere al suolo di riposare e di riintegragre le sostanze nutritive) non possono usare concimi di sintesi ne anti parassitari di sintesi. Inoltre è molto più facile trovare prodotti autoctoni che probabilmente hanno meno bisogno di trattamenti di quelli selezionati dalle grandi industrie. Mi fermo qui, ma il discorso ritornerà più e più volte man mano che scriverò.


- Parliamo di uova, le uova sul guscio, oltre alla data di scadenza portano un codice che ne descrive l'origine, il primo numero si riferisce alla provenienza:
0 = ALLEVAMENTO BIOLOGICO - una gallina ogni 10 M2 di terreno all'aperto e con vegetazione eventualmente alimentate con mangime di origine biologica.
1 = ALLEVAMENTO ALL'APERTO - una gallina ogni 2,5 M2 di terreno all'aperto e con vegetazione, il tipo di alimentazione aggiuntiva molto probabilmente comprende alimenti geneticamente modificati
2 = ALLEVAMENTO A TERRA - 7 galline in 1 MQ su terreno coperto di paglia o
sabbia - in capannoni privi di finestre. Quindi al chiuso e solo con luce artificiale. L'alimentazione naturalmente è a base di mangimi (leggasi OGM)
3 = ALLEVAMENTO IN GABBIA - 25 galline in 1 metro quadrato – zi tratta di gabbie impilate su più piani, gli escrementi delle galline di sopra finiscono sulle galline sottostanti, sono alimentate solo con mangimi (certamente OGM, che sono i meno cari) a causa della scarsa igiene queste galline sono bombardate di antibiotici e di disinfettanti che naturalmente finiscono nel prodotto finale.

- Dall'uovo alla gallina, tutti ci dicono che è meglio mangiare carne bianca, che è più sana e che contiene meno colesterolo, ma le galline sono allevate più o meno nello stesso modo descritto sopra per le uova, le galline bio, sono allevate a terra, razzolano, hanno spazio e sono alimentate in modo naturale e senza mangimi OGM, la loro carne è più soda, compatta, rimane attaccata all'osso, il sapore è ricco. Le galline fanno una vita normale, crescono ad una velocità naturale. In funzione delle zone possono essere allegate in capannoni aperti o all'aperto con tettoie come ricovero.
Dall'altro canto ci sono le galline da carne, ammassate in capannoni, divise per sesso, vivono sempre con la luce accesa per accelerarne la crescita (raggiungono 1,6 - 1,8 kg in 35-40 gg. per i polli leggeri, e i 3,8 kg in ca. 60 gg. per i polli pesanti). Sono nutrite con mangimi e riempite di antibiotici. La loro carne ne risente, è molle e flaccida, cuoce rapidamente e si stacca dall'osso.

- Che dire della carne di vitello? vengono staccati dalla mamma subito dopo aver assunto il colostro (il latte della mamma è dedicato alla vendita) il vitellino viene alimentato con latte ricostituito, i maschi sono destinati a finire sulle nostre tavole, le femmine diventeranno mucche da latte. Una nota: le mucche da latte, costrette a produrre latte in modo forzato vivono ca. 7/8 anni, quando una mucca allevate in modo naturale, che allatta il suo vitello e che smette di avere latte quando il piccolo non necessita più di essere allattato, vive circa 40 anni.
Se non è sfruttamento questo cosa lo è?

- Per alleggerire il discorso, parliamo adesso di cibi conservati. Non intendo le conserve della nonna, ma tutti i prodotti che troviamo sugli scaffali dei supermercati o nei reparti refrigerati.
prima di tutto lo scatolame: Le scatolette tanto care ad alcuni, rilasciano componenti metalliche che si ritrovano poi nei cibi in esse contenuti, quindi se si desidera acquistare prodotti conservati, meglio scegliere i barattoli di vetro. Occorre inoltre considerare che per conservare i cibi occorre usare il sale, tutti i prodotti pronti ne contengono in dosi variabili, ma sempre molto di più di quanto sarebbe opportuno assumerne. Una dieta iposodica (consigliata per le problematica cardiache) suggerisce di non superare i 2 grammi di sale al giorno, un valore considerato accettabile per una persona in buona salute sta tra i 5 e i 6 gr. al gg., purtroppo l'alimentazione quotidiana di un Italiano medio raggiunge facilmente il doppio di questi valori, questo perché siamo amanti di salumi ed insaccati, ma anche di tonno e carne in scatola, e poi di formaggi stagionati, e molti altri alimenti che sono tutti ricchissimi di sale.

- A proposito di grano, conoscete il grano Creso? questo tipo di grano può essere considerato come uno dei primi OGM immessi massicciamente sul nostro mercato, nel 1974 venne creato questo grano incrociando un grano messicano con una varietà nostrana, precedentemente irraggiata con dei raggi gamma, questo per ottenere un prodotto con un livello di glutine molto più elevato. Il successo di questo grano fu tale che soppiantò quasi totalmente le produzioni di altre qualità e ce lo ritroviamo ora nella maggioranza dei prodotti a base di grano duro.
Dalla sua introduzione, stranamente sono aumentati in modo esponenziale anche i casi di celiachia (intolleranza al glutine).

- Visto che ci siamo parliamo anche di mais, purtroppo quando si parla di grano turco occorre pensare che oltre il 90% (e voglio essere magnanima) del mais che si trova in commercio è OGM, e questo comprende non solo il mais in scatola, i corn flakes, e i pop corn, ma anche la farina per fare la polenta e il fioretto che si usa nei dolci.

Bene, per ora mi fermo così non vi sconforto ulteriormente, ma ci sarebbe ancora molto da dire, magari prossimamente vi parlo di etichette, devo vedere di raccogliere un pochino le idee, alla prossima.



Commenti

Anonimo ha detto…
E' davvero sconcertante cio che scrivi!!!!............ ma allora cosa ci resta da mangiare? saluti cari
marinella ha detto…
Ciao Lucia, purtroppo hai perfettamente ragione, il fatto e che non ci possiamo fidare delle marche più note, ma neanche di quelle meno note in realtà, dobbiamo leggere le etichette e usare cibi che non sono rilavorati, tutto quello che non è come la natura l'ha fatto non va bene, e questo comprende veramente tantissime cose, l'unica è acquistare bio "garantito" per ridurre al minimo i rischi, non dico che non ce ne saranno più, perchè è ovvio che l'aria porta contaminanti anche al bio, ma comunque molto meno. Come dicevo occorre iniziare con la CONSAPEVOLEZZA! un abbraccio
Rosaria ha detto…
grazie per le informazioni, spero che continuerai! dovremmo farlo tutti un corso di consapevolezza alimentare! il grano creso non l'avevo mai sentito... poveri noi...
marinella ha detto…
Ciao Rosaria, faccio l'ultima lezione domani, ma conto postare qualche altra cosa su questo argomento nei prossimi giorni, grazie di essere passata da queste parti.
claudia ha detto…
Ben fatto! Mi piace molto che tu abbia dedicato un post a questi argomenti. Per chi fosse interessato al tema, consiglio la lettura dei libri di Michael Pollan (In difesa del cibo, Il dilemma dell´onnivoro, tra gli altri). Non sono proprio libri da leggere la sera prima di addormentarsi, ´che sono piuttosto impegnativi, ma quante cose si imparano...(soprattutto a proposito di etichette, soia, sciroppo di glucosio, alimentazione degli animali che mangiamo, metodi di coltivazione, sovvenzioni governative...)
Verró ancora a curiosare: tienici informate!
ciao
PS: non per tirare acqua al mio mulino, ma devo ammettere che il blog sul quale tengo una rubrica(il Pastonudo, di Izn) fa della cucina consapevole la sua bandiera!
marinella ha detto…
Ciao Claudia, grazie di essere passata, si si lo conosco il tuo blog, ci sono ricettine veramente piacevoli. baci
Gata da Plar - Mony ha detto…
Che sconforto MariBella.... :*(((
Tutte cose che già sapevo bene o male ma leggerle dà sempre un certo brivido...

Un abbraccio e grazie, sempre!

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