Sciroppo di rose

In giardino ho delle bellissime rose bulgare, quelle con tantissimi petali e altrettante spine, sono profumatissime e sono adatte sia alla profumeria che alla cucina in quanto i petalo sono sottili.


Ho raccolto quindi le rose che erano ben sbocciate e mi sono dedicata a questa semplicissima preparazione, che richiede solo un pochino di pazienza o la collaborazione di un volontario.


Si raccolgono le rose che devono essere asciutte e pulite, è meglio non doverle lavare per non perdere niente del loro aroma.

Poi si staccano tutti i petali e si assume un volontario per togliere ad ogni petalo la puntina bianca che si trova dalla parte dell'attaccatura, questo perchè conferirebbe una nota amara.


Occorrono 4 bicchieri di acqua, 4 bicchieri di zucchero, 3 bicchieri ben pieni di petali puliti, il succo di un limone.


Si prepara lo sciroppo di zucchero, e quando quest'ultimo è ben sciolto si uniscono i petali di rosa, il succo di limone, si abbassa la fiamma e si lascia sobbollire per una decina di minuti. A questo punto si spegne e si lascia in infusione almeno 8 ore (io ho atteso 24 ore). Vedrete che con la cottura e l'infusione lo sciroppo diventerà di un bel colore rosa e prenderà il profumo dei fiori.

Filtrate bene senza premere eccessivamente, e portare lo sciroppo ottenuto di nuovo ad ebollizione. Quando è ben caldo, versarlo nei barattoli, chiudere bene, rigirare i barattoli sul tappo e attendere il raffreddamento come per le marmellate. Io ho usate dei barattoli da succo di frutta da mezzo litro. Pulire bene i barattoli dalle eventuali gocce e poi etichettare. Sigillato a caldo ha un buon livello di conservazione, ma è meglio conservarli in un luogo fresco e scuro. Ne viene circa un litro scarso, di un bellissimo colore rosa intenso.
Si usa sul gelato, per preparare un Kir alla rosa (champagne e sciroppo di rosa), per accompagnare uno yogurt naturale, o per decorare una crema di vostra produzione. A voi di scatenare la fantasia. Inoltre si può usare questo sciroppo per preparare un liquore alla rosa, Basta aggiungere alcool o acqua vite a piacimento.


Attenzione, avete ancora i petali scolati! aggiungetegli pari volume di zucchero e fateli cuocere un pochino, aggiungete il succo di mezzo limone, poi potete mettere questa marmellata di rose in un vasetto per delle colazioni dal profumo molto invitante. Attenzione a non farle caramellare deve solo addensarsi e legare. Constaterete che i petali mantengono una certa consistenza, se li volete più teneri, dovrete frullarli. Io li lascio interi, anche perchè ne viene solo un barattolino se si usano i petali recuperati dopo lo sciroppo.
In un prossimo post vi metto la ricetta della marmellata di rose come la faceva la mia nonna, ma per farla io dovrò attendere che il mio cespuglio ne produca altre.



Commenti

Anonimo ha detto…
Bello questo blog e queste ricette, delizioseeee!
Appena arrivata in blogspot, ti lascio la mia traccia...
Il tortellino ha detto…
Tutte le mie rose quest'anno hanno gli afidi. Anche quelle della nonna e della zia; sarà stato questo inverno così mite? Boh, fatto sta che ho dovuto innondarle con prodotti specifici e ora i petali non posso proprio raccoglierli! E tu, come hai fatto a difenderti dagli afidi?
Anonimo ha detto…
INTERESSANTISSIMA la tua ricetta. Ho della rose in giardino (rosse e bianche) ma come son venuti degli "acquazzoni" (non so se si crive cosi ?) le rose sono un po sciupate. Pensi che me ne possa servire ugualmente ? Ho troppa voglia di fare la tua ricetta.
Se mi riesce farla acceteresti che la publichi sur "ma-toscane" in versione francese ?
Grazie della tua risposta e a presto.
marinella ha detto…
Ciao tortellino, ho avuto anch'io gli afidi, ma per fortuna ci sono stati del grossi acquazzoni che li hanno ridotti molto, e subito dopo ho spruzzato un prodotto naturale che preparo io, magari metto un post a questo riguardo, l'unico problema è che occorre darlo più sovente di un insetticida, si tratta solo di acqua, sapone per i piatti e oli essenziali, quindi non nuoce alle rose. Poi quelle bulgare son piuttosto resistenti, sarà che sono piene di spine!
marinella ha detto…
Paola, certo che mi fa piacere se le pubblichi in francese, non ti preoccupare, pesca tranquillamente.
Se le rose non sono più bellissime non è un problema, l'importante e che siano sane e profumate. Inoltre i petali si possono anche mettere nelle insalate.
Un abbraccio
Anonimo ha detto…
Grazie Marinella per la tua risposta. Ora vado subito a cogliere le rose et procedo alla ricetta !!!
marinella ha detto…
Paola, lo sciroppo è profumatissimo, e di un colore da togliere il fiato, spero che ti riesca bene!
Anonimo ha detto…
Dimmi il limone quando si aggiunge ?
Grazie della tua risposta.
Ciao
marinella ha detto…
Scusami, non mi ero accorta che avevo omesso di specificarlo, si mette dopo aver aggiunto i petali, ho corretto il post così adesso è a posto. Grazie
Dulcamara ha detto…
Chissà se dopo tanti anni leggi ancora i commenti, Marinella. Intanto grazie! Ieri sono arrivata da fuori e le rose erano proprio pronte, quindi sono corsa a comprare dello zucchero e ho passato la sera a cimentarmi con la ricetta. Le rose le ho piantate sei anni fa, ma ho trascorso quattro anni sempre all'estero durante la stagione della fioritura! Quest'anno ce l'ho fatta per un pelo. Una domanda: mi è venuto molto liquido, lo sciroppo - ho paura che non duri! Ho sbagliato io oppure deve venire così e va bene lo stesso? Quando faccio lo sciroppo di amarene (doppio dello zucchero rispetto al peso del succo) viene proprio denso, senza bisogno di grandi bolliture. Interessante anche che le rose bulgare da te siano le più resistenti: io ne ho una, che mi ha portato l'oidio (sconfitto quest'anno forse grazie alla gelata) ed è l'unica al momento coperta di afidi. Le rose che ho utilizzato sono quelle tradizionali genovesi da sciroppo - se vuoi ti mando una foto. Con la bulgara, dopo aver tolto gli afidi, penso farò della marmellata. Se vuoi ci possiamo scambiare ricette. Grazie di tutti i chiarimenti!! Ciao.
marinella ha detto…
Li leggo, li leggo! il mio sciroppo di rose è come il tuo, non è denso come quello di amarene che fai tu, se hai dei dubbi sulla conservazione, puoi sempre sterilizzarlo per una quindicina di minuti. io non l'ho fatto è si è tenuto benissimo.
Scambiamoci le ricette, mi piace l'idea. Un abbraccio
m
Dulcamara ha detto…
Grazie di avermi rassicurata!! Proverò comunque a farne una tornata più densa (il rosaio ha già di nuovo una trentina di rose pronte...)

Ecco la ricetta dello sciroppo di amarene (preso da un vecchio Ricettario Carli degli anni '50: oggi ne hanno una versione più semplice e, sono pronta a scommetterci, meno buona! La faccio da anni e così denso lo sciroppo è ancora buonissimo dopo tre-quattro anni, anche se perde il colore (io lo faccio ogni due-tre anni; gli altri anni faccio gelatina oppure amarene sciroppate).
Procedimento: (dopo essersi muniti di guanti di lattice poiché le amarene anneriscono mani e unghie), togliere il picciolo a 4 kg di amarene e a 100 g di ciliegie nere, schiacciarle in un recipiente premendole con le mani e lasciatele a fermentare per un giorno.
Bagnare una salvietta nell'acqua, versarvi le amarene e spremerle fortemente in modo da farne uscire tutto il sugo. Metterlo in una pentola, aggiungendo i noccioli delle ciliegie nere pestati in un mortaio.
Mettere sul fuoco e far bollire per 10 minuti circa.
Versare in un sacchetto di flanella (così nella ricetta originale: io uso del tessuto filtrante) dopo averlo bagnato in acqua. Raccogliere il sugo in una pentola dopo averne pesato la tara.
Pesato il liquido ottenuto, unire il doppio del suo peso netto in zucchero e rimettere al fuoco facendogli dare cinque o sei bollori.
Lasciar raffreddare lo sciroppo nella pentola e riempire delle bottiglie per la lunga conservazione.

Nella mia esperienza, diversamente da altre marmellate o sciroppi che ho fatto, non occorre sterilizzare (ovviamente servono bottiglie ben asciutte e pulite) perché la quantità di zucchero è veramente notevole. Ma se volete potete anche versare lo sciroppo caldo nelle bottiglie (fatelo scendere di temperatura almeno un po', perché lo zucchero è davvero tanto e la temperatura altissima potrebbe spaccare le bottiglie: se avete un termometro, meglio controllare).

Se posso dare un consiglio: le amarene vanno sempre raccolte col picciolo! Va tolto solo al momento della lavorazione, per due buoni motivi: tirando piano e trattenendo il frutto il nocciolo viene via col picciolo, anche a tre amarene per volta... così si lavora meno. L'altro e principale motivo è che appena si toglie il picciolo comincia la fermentazione. Scartate assolutamente le amarene prive di picciolo (mangiatevele, fate una marmellatina da consumare a breve... ma non fate lo sciroppo perché andrà a male).

Marinella - se vuoi condividere su altra pagina (dando alla ricetta il dovuto spazio), nessun problema, puoi farlo... magari dopo averla provata (così ci metti del tuo), citandomi come fonte (Dulcamara di Genova) e dicendo che la ricetta si basa su un Ricettario Carli degli anni '50.

A risentirci!!
marinella ha detto…
Grazie Dulcamara, farò sicuramente un post appena ci saranno le prossime amarene, ci dovremmo quasi essere, la mia fornitrice di fiducia mi chiama appena i suoi alberi producono. Tra l'altro mentre leggevo la tua ricetta mi venivano in mente delle cose, quindi per ora ti ringrazio, appena posso faccio il post e naturalmente ti cito. Un abbraccio m
Dulcamara ha detto…
Vedo su un'altra tua pagina che i noccioli di ciliegia potrebbero avere controindicazioni. Secondo me a dosaggio così basso i vantaggi sono molto superiori ai possibili "effetti collaterali" (che, pur essendo supersensibile, non ho mai notato). Lascio però alla coscienza e all'esperienza di ciascuno la decisione finale.

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