Agnolotti alla nostra maniera

Non faccio sovente gli agnolotti, perchè non amo troppo quelli acquistati, inoltre sono intollerante a un sacco di cose quindi preferisco farli io, ma naturalmente il tempo essendo scarso si finisce col farli solo per le feste.
Quest'anno ho ereditato dalla zia Rosa la macchina per tirare la pasta (con tanto di motore) e invece zia Luciana mi ha regalato il raviolatore da applicarci, quindi quest'anno si prova a farli a macchina, Vi aggiornerò sul risultato.
Intanto occorre preparare il ripieno, serve: del bollito di manzo, dell'arrosto (anche di maiale), delle cipolle.
Per il bollito e l'arrosto basta prepararli in anticipo per qualche pranzo, eccedendo nelle porzioni in modo da conservare un avanzo sufficente.
A questo punto si tritano nel robot da cucina le due carni e si mettono da parte, poi si puliscono 3 belle cipolle che dovranno essere tritata e rosolate (eccezionalemente) al burro, devono colorire ma non bruciare. Una volta pronte le cipolle, si aggiungono alle carni tritate, unire una buona presa di noce moscata e mescolare bene il tutto, assaggiare per controllare il sale. Meglio intiepidire le carni per mescolare il tutto con più facilità.
Il ripieno è pronto.
Per gli agnolotti si impasta la farina con le uova (un tuorlo per ogni etto di farina) al quale si aggiunge l'acqua necessaria ad un impasto morbido ed elastico.
Si tira la pasta con l'apposita macchina e poi si preparano gli agnolotti nel metodo preferito.
La pasta può essere anche tirata a mano, poi si fanno delle strisce sulle quali si depositano dei mucchietti di ripieno ben compressi, si piega la striscia in due per coprire il ripieno, si schiaccia bene per incollare tutto intorno ai mucchietti e si taglia con l'apposita rotella.
In questo modo è un po' più lungo da fare ma il risultato è sempre ottimo.
Gli agnolotti vanno cotti in abbondante acqua salata e conditi con altra cipolla rosolata al burro!
Naturalmente questa era la ricetta di mia nonna, che tirava la pasta a mano tagliando tanti quadrati con la rotella. Lei riempiva e poi piegava ogni quadrato a metà, facendo tanti agnolotti triangolari chiusi a mano uno ad uno. Se finiva il ripieno prima di finire la sfoglia, faceva gli ultimi agnolotti con della confettura di prugne molto densa che preparava lei. E questi agnolotti dolci e un po' aciduli finivano nella pentola con gli altri. Per noi bambini era un divertimento scoprirli sotti i denti mescolati agli altri. Mio figlio mi chiede sempre di farne qualcuno apposta, forse quest'anno ci provo.

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