Raccolgo l'invito di Massimiliano di " http://lapiccolacasa.blogspot.com/ e inserisco la mia ricetta per il liquore di Fiori di Acacia. Non abbiamo quasi avuto inverno, e visto che la primavera avanza, possiamo pensare a localizzare una bella pianta di acacia, lontana dal traffico, dalla quale raccogliere (quando spunteranno, intorno a maggio) i profumatissimi fiori che ci serviranno per questa ricetta. Occorrente: 200 g di fiori d’acacia, 500 g di zucchero, 1 litro d’alcool, 2 cucchiai di miele d’acacia, 1 litro d’acqua. Si utilizzano solo i fiori, raccogliere quindi i grappoli e staccare delicatamente i singoli fiorellini conservando solo il peduncolo che sarebbe impossibile da staccare. L'ideale sarebbe di non lavarli, quindi è meglio raccoglierli in un posto poco polveroso, comunque se proprio dovete lavarli fatelo prima di staccare i fiorellini. Mettere in un vaso capiente i fiori e coprire con l'alcool, lasciare macerare per una settimana, e filtrare una prima v
La lettura delle etichette puo' sembrare una cosa lunga e complicata, e molti di noi la ignorano completamente, tuttavia si tratta di una cosa molto importate, sovente più importante addirittura della data di scadenza. Vediamo quindi come districarci con la lettura delle etichette, in particolare il codice a barre. Sovente è difficile capire se un prodotto è di origine italiana o meno, le etichette stesse sono volutamente poco chiare e fanno sembrare italiani prodotti che in realtà arrivano dalla cina. Per capire meglio, il codice a barre ci può venire in aiuto. Copio e incollo un interessante articolo di Valeria Bonora che ho trovato qui in cui viene spiegata la composizione del codice stesso ma soprattutto la cosa più importante, ci spiega a cosa si riferiscono i primi 3 numeri che per noi sono essenziali "Il codice a barre, ecco come leggerlo Tutti ci siamo chiesti almeno una volta cosa significassero quelle righe nere verticali che troviamo su quasi ogni
Azabel mi ha fatto notare una cosa che nella mia distrazione non avevo assolutamente notato, e dire che la differenza c'è e si vede! Allora, nel post precedente, ho messo la foto di un "sedano rapa", molto più bello e molto più liscio del mio, già, perchè stupidamente non ho realizzato che stavo pubblicando la foto di un bellissimo cavolo rapa chiamandolo sedano rapa. Il bello è che avevo notato la differenza ma non ho minimamente pensato che fosse una verdura diversa! Sono proprio tonta a volte. E dire che li conosco tutti e due, ma generalmente uso il sedano rapa. Comunque, il sedano rapa di cui vi ho raccontato un sacco di cose è questo: Come giustamente mi ha fatto notare Azabel, che ringrazio, si chiama anche Sedano di Verona. (Questo non lo sapevo neanch'io). Tutte le altre indicazioni che vi ho date sono valide per sedano rapa. Invece il Cavolo Rapa è questo: E visto che ci sono vi do anche le specifiche di questo. Il Cavolo rapa, contrariamente al precedente
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